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      IL MANIFESTO DEL SALONE SECONDO BAXTER

      • ANNO: 2018

      QUALI SONO OGGI LE PAROLE DEL DESIGN?

      Come descrivereste il Salone del Mobile a qualcuno che non lo conosce? Direste che è una fiera, un evento o un convegno? O usereste parole più poetiche - “un contagio, un’onda che alimenta nuove energie”? Ad ogni modo, non sarebbe un’impresa facile: il Salone del Mobile va oltre il design per arrivare fino alle persone e alle loro connessioni. In una settimana, a Milano ne arrivano più di trecentomila: imprenditori, giornalisti, appassionati, intellettuali, critici e neofiti si incontrano per condividere creatività, innovazione e passione. Difficile, quindi, trovare le parole per descrivere questo flusso di idee, professionisti ed emozioni. Per fortuna, ci ha pensato il Salone stesso: ne ha identificate 9 e la prima è proprio “emozione”.
      Nasce così il primo Manifesto del Salone del Mobile di Milano: presentato in conferenza stampa il 7 febbraio, si pone come vera e propria dichiarazione d’intenti per gettare le basi di un nuovo modo di pensare. I punti del manifesto sono valori altamente condivisibili, innanzitutto, dalle realtà artigianali del Made in Italy: come tale, Baxter aderisce al manifesto, traducendone i punti nella sua filosofia e progettualità.


      Emozione, allora e innanzitutto. Per il Salone è sinonimo di positività, entusiasmo, intraprendenza ed orgoglio; per Baxter è l’obiettivo. Emotions shouldn’t be described, they should be experienced, si legge sul nostro sito: lo scopo di Baxter è quello di trasmettere emozioni in ogni sua realizzazione. Come? Riscoprendo tradizioni e maestrie dimenticate, rivelando l’identità oltre l’oggetto e preservandone l’unicità. Per fare questo serve un impianto innovativo, un’Impresa capace di coniugare industria e artigianato e di farsi promotrice dell’arte del saper fare. Dietro ogni prodotto firmato Baxter c’è l’esperienza artigianale delle mani che lo lavorano: sono quelle dei maestri conciatori che lavorano il cuoio e che custodiscono tradizioni e know-how, diventando così il punto di partenza imprescindibile e fondamentale per l’innovazione.


      La terza parola del Manifesto è Qualità. Non potrebbe essere altrimenti, ma oggi per essere definita tale, la qualità dev’essere sinonimo di sostenibilità - che significa controllare tutti i fattori del processo produttivo e promuovere l’etica oltre che l’estetica. Da sempre attento all’ecosostenibilità, Baxter dimostra il suo impegno nel rispetto dell’ambiente anche perché azienda certificata ISO 14001, il che significa che sono attuate logiche produttive in grado di minimizzare l’impatto ambientale e di lavorare il cuoio con aniline naturali nel rispetto delle sue proprietà intrinseche. Qualità e innovazione vanno spesso d’accordo: il Progetto di cui parla il Salone comprende infatti la creazione di nuovi modelli progettuali, nuove logiche di fare design e architettura. Accettando sfide, trattando diversi materiali e favorendo la ricerca continua: così la sperimentazione è alla base di Baxter.


      La quinta parola riprende invece un concetto chiave di questo momento storico – “share”. La condivisione è tutto, ma al di là di quella social a noi interessa quella capace di creare un Sistema capace di coinvolgere creatività e comunicazione, produttori e consumatori. Un sistema che (non solo) durante la Design Week è interconnesso e ben funzionante. E un sistema che coinvolge i Giovani perché, soprattutto per un’azienda dalle forti radici culturali, è fondamentale la spinta verso il domani per riuscire a resistere all’avanzare del tempo e delle mode.


      Restano tre parole del Manifesto del Salone: Comunicazione, la prima, coinvolge quel sistema di integrazione fra tradizionale e digitale capace di raccontare non solo un Brand o un evento, ma soprattutto i loro valori. Lo scopo, del Salone come di Baxter, è quello di creare una community virtuale e reale, capace di ampliarsi ogni giorno per condividere gli stessi interessi. Cultura, poi – che altro non è se non l’insieme delle altre parole. Dalla tradizione all’innovazione, tutto quello che facciamo è nel rispetto e nella promozione della cultura del cuoio, dell’ambiente e della filiera umana.


      E, infine, Milano al centro. Il capoluogo lombardo è infatti il punto di incontro di eventi e tendenze che attraggono pubblico come business e che ne sono il motore di internazionalizzazione. Più di due secoli fa lo scrittore francese Stendhal scriveva che “Milano è una delle città più felici al mondo”. Oggi è ancora così: Milano è sempre più accogliente, innovativa e – diciamolo – bella. E Il Salone del Mobile o il Baxter Cinema non fanno che testimoniarlo.

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