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DISCOVER THE NEW COLLECTION WORLDWIDE 2022
- ANNO: 2022
Sulla soglia
Entrare negli spazi che sentiamo nostri. Viverli. Poi uscire all’esterno. E ritrovarli. Scoprire la fluida continuità tra gli arredi indoor e quelli outdoor: passare dagli uni agli altri senza mai smettere di abitare davvero. In qualsiasi parte del mondo ci sia Baxter.
Mediterranean
Terra rossa, il verde di una palma, il profilo del mare in lontananza. Pietre, calce, cemento. Un’architettura che accoglie la luce e l’aria. Avere come propria dimora la quiete.
Sala da pranzo con vista: un tavolo e la sua libreria nel fresco degli interni. E sul divano in pelle, al centro del salotto, ci si immerge in un bagno di luce. Le grandi vetrate aperte lasciano entrare il profumo del mirto e del rosmarino, un refolo di aria secca, il richiamo delle cicale.
Nel dehors come in salotto. Sotto i piedi la delicatezza di un tappeto, l’aria salmastra del giorno, quella fresca della sera. Perdere il senso del tempo sopra un lettino in legno. Cenare sotto un chiaro di luna mentre le lampade, dall’interno, illuminano delicatamente la veranda. Addormentarsi guardando le luci sul mare, stringendo un cuscino.
Urban
La città verticale. I grattacieli che si proiettano verso l’alto come scaglie di vetro. Scritte al neon, vociare di sottofondo. Il mondo sospeso sopra la vita che corre. Passare le ore in ascolto della grande metropoli.
Camera da letto al cinquantaduesimo piano. Restare sotto le coperte, la schiena contro la testiera del letto. Fuori dalle finestre luci e ombre si inseguono tra le sagome degli edifici. Alzarsi, camminare fino allo studio. Il programma della giornata aspetta sopra la scrivania. Ignorarlo e prendersi ancora un minuto per accogliere i primi raggi di sole in veranda.
Fine di giornata in terrazzo. L’eco delle auto risale dalla strada mentre la città diventa una costellazione di luci. I bicchieri dei cocktail sparsi sui tavolini, si parla abbandonati sulle poltrone. Dall’interno arrivano risate e una musica lounge. Lo skyline al tramonto sembra un teatro d’ombre cinesi.
Wild
Un sentiero di pietre lisce e scure tra felci e piante di bambù. Una porta aperta sul grande open-space. La foresta, fuori, parla con i suoi fruscii. Dentro, luci soffuse si posano su una libreria. Costruirsi la propria idea di “lontano”.
Ossigeno. Lo spazio si allarga ad ogni respiro. La natura riempie gli occhi e i pensieri. È nel verde di una parete vegetale, nei riflessi del rame e del bronzo. I gesti lenti: poggiare un libro su una sedia, camminare a piedi scalzi verso il giardino.
Tuffarsi in piscina, riemergere, osservare tutto da qui. Un notebook riposa su un ripiano di terracotta, c’è profumo di frutta tropicale. Asciugarsi sopra un tappeto filato a mano, ritemprarsi sopra una panca dalla superficie lucida e piatta come il pelo dell’acqua. Dimenticarsi che da qualche parte, laggiù oltre gli alberi, ci sono ancora segni di civiltà.
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